Nelle aziende manifatturiere la gestione delle competenze operative rappresenta una delle principali criticità di sistema. Il turnover, l’uscita di operatori esperti, la difficoltà a reperire personale qualificato e i lunghi tempi di apprendimento compromettono la capacità dell’impresa di garantire stabilità, produttività e flessibilità operativa.
In particolare:
- la perdita di know-how tecnico, spesso custodito in forma tacita da pochi operatori senior, rallenta la capacità di trasferimento delle competenze;
- il tempo di training richiesto per rendere autonoma una risorsa può essere molto lungo, con costi indiretti elevati;
- la variabilità delle performance tra operatori esperti e nuovi entrati genera instabilità nei risultati;
- la scarsa polivalenza limita l’agilità produttiva e il bilanciamento efficace delle risorse.
Tali fattori impattano in modo diretto sul sistema operativo generando inefficienze, scarti, ritardi e una forte dipendenza da figure chiave.
Approcci tradizionali alla gestione delle competenze
Le soluzioni abituali a queste criticità si basano su approcci spesso informali e non standardizzati. La pratica più diffusa è l’affiancamento on-the-job, dove un operatore esperto mostra “come si fa”.
Questo approccio presenta vari limiti:
- la trasmissione del sapere avviene in forma orale e soggettiva, senza supporti oggettivi o materiali strutturati;
- l’apprendimento dipende più dalla capacità di chi insegna che da un metodo replicabile;
- il focus è sulla persona (l’esperto o il nuovo), non sul processo di formazione.
- manca un sistema di misurazione dei progressi o di certificazione della competenza.
Si tratta di un modello basato sulla buona volontà e sull’esperienza individuale, non su un processo pensato, progettato e ottimizzato per trasferire valore in modo efficace.
Allenare le competenze in modo sistemico con il Dojo di Fabbrica
Come nello sport, dove l’atleta si esercita su movimenti fondamentali per poi affrontare situazioni complesse, anche nella manifattura le operazioni critiche possono essere scomposte, rese visibili, strutturate e allenate.
Per questo motivo nasce il Dojo di Fabbrica, una palestra tecnica progettata per:
- identificare le competenze operative critiche;
- costruire modelli e attrezzature per allenarle;
- misurare i progressi;
- certificare il raggiungimento dello standard.
L’obiettivo non è più solo formare, ma allenare in modo sistematico creando le condizioni per rendere stabile, replicabile e autonoma la competenza tecnica. Il training diventa un processo operativo, parte integrante del sistema produttivo.
Il metodo parte da un’analisi tecnica del processo: quali operazioni presentano maggiore complessità, rischio, variabilità qualitativa o sequenziale?
Individuata l'area sulla quale strutturare il training i si costruisce una piramide delle capacità che guida la progettazione del Dojo.
La piramide è articolata in quattro livelli:
- Gestione del rischio: competenze legate alla sicurezza, al riconoscimento dei pericoli e all’autoprotezione.
- Dimestichezza / Valutazione (in parallelo): uso corretto degli strumenti, settaggi e manutenzioni; capacità di riconoscere difetti qualitativi e applicare criteri di conformità.
- Consequenzialità: esecuzione nel giusto ordine operativo, secondo metodo standard.
- Gestione delle varianti: gestione di eccezioni e cambi prodotto senza compromettere qualità o tempi.
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Una volta definiti i livelli si progetta il percorso di training trasformando ogni capacità in esercizi pratici, sequenze standardizzate e attrezzature che riproducono le condizioni operative reali. L’allenamento si articola in sessioni progressive: si parte dalla sicurezza e dall’uso degli strumenti per arrivare all’autonomia su sequenze complesse e gestione delle varianti. La struttura ha obiettivi e tempi calibrati per ogni fase e il progresso è monitorato attraverso metriche oggettive.
Il risultato è un sistema formativo replicabile, scalabile, integrato nei processi produttivi e orientato alla stabilizzazione delle performance.
Il know-how non va solo trasmesso. Va progettato, allenato e misurato.
Benefici
Il Dojo di Fabbrica offre diversi benefici per le aziende che operano in contesti manifatturieri, contribuendo a migliorare l'efficienza e la stabilità del sistema operativo. In particolare:
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permette di trasferire in modo sistemico e misurabile il know-how operativo, contrastando la perdita di competenze critiche dovuta al turnover;
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riduce drasticamente i tempi di training grazie a un percorso progressivo, strutturato e focalizzato sui fondamentali;
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stabilizza le performance operative rendendole indipendenti dall’esperienza soggettiva e basate su standard replicabili;
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aumenta la polivalenza abilitando gli operatori ad acquisire competenze su più stazioni e operazioni, attraverso moduli di allenamento mirati;
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consente di sfruttare il tempo non a valore dell’operatore trasformando i tempi morti (es. durante il ciclo macchina o i setup) in ore di pratica utile.
L’efficacia misurata: i risultati delle aziende supportate
Su un campione rappresentativo di nostre aziende clienti, attive in settori diversi e caratterizzate da differenti processi produttivi, l’introduzione del Dojo di Fabbrica ha permesso di ottimizzare i percorsi formativi e ridurre in modo significativo i tempi di training operativo.
L’analisi trasversale degli interventi condotti ha evidenziato una riduzione compresa tra il 50% e il 75% nei tempi di training necessari per rendere autonome le risorse su operazioni critiche. Questo risultato è stato ottenuto grazie a un sistema strutturato, misurabile e integrato nel flusso produttivo, in grado di valorizzare i momenti a basso valore e trasformarli in occasioni di allenamento efficace.
auxiell aiuta le imprese a rendere replicabile la competenza e ridurre il time-to-autonomy.