Max Menetti: sport, squadra, azienda

Eventi

«Nello sport come in azienda, chiedersi quando, non se arriveranno le difficoltà»

Lo sport di squadra come modello da cui mutuare strategie per far eccellere anche le organizzazioni aziendali. Ne ha parlato Max Menetti, primo allenatore della De Longhi Treviso Basket, all’update di fine anno organizzato da auxiell con tutte le persone e le società del gruppo. Dal 2018 alla guida della compagine trevigiana, che ha condotto alla promozione alla massima serie del campionato nazionale di pallacanestro, e prima ancora della Pallacanestro Reggiana, con cui ha vinto una Eurochallenge e una Supercoppa Italiana, Menetti ha messo la sua ventennale esperienza nello sport professionistico a servizio dell’azienda di consulenza padovana, specializzata nella Complete Lean Transformation.

«Mi piacciono le contaminazioni e credo che tra il mondo dello sport e quello dell’impresa ve ne possano essere molte – spiega Max Menetti – Il mio lavoro consiste per almeno il 60% in gestione delle risorse umane e, in tal senso, il ruolo di un allenatore e quello di un responsabile di un’organizzazione aziendale hanno molti punti di contatto: ogni leader, innanzitutto, è un performer, che deve saper giudicare il proprio contributo nel contesto di una performance collettiva; ogni leader deve saper stimolare il senso di appartenenza, gestendo gli equilibri in una duplice direzione: da un lato l’equilibrio tra gli individui del proprio team, dall’altro quello tra le esigenze della squadra e le esigenze del club, ovvero dell’azienda per cui si lavora».

La parola chiave, secondo Menetti, per una buona leadership, in grado di creare un gruppo coeso e performante, è “credibilità”. «Una prerogativa – prosegue il coach di Treviso Basket – che si acquisisce creando fiducia nel proprio team e perseguendo un atteggiamento tollerante, agevolando la condivisione e la comunicazione continua con e tra gli individui, istituendo un sistema di regole inderogabili tanto nei successi, quanto negli insuccessi: solo così si ottiene quella credibilità che è requisito per far pensare un gruppo come un team, che identifica la squadra come lo strumento per raggiungere degli obiettivi».

Il successo, d’altra parte, non è sempre questione di vittoria, un concetto la cui differenza da quello di sconfitta è più sottile di quanto si possa immaginare. «Nella pallacanestro e nello sport in generale bisogna saper valutare il risultato, sia quando si vince, sia quando si perde – spiega Menetti – vincendo si impara a vincere e perdendo lo si può imparare ugualmente: l’importante è saper analizzare in quale modo si è arrivati al risultato e come si sono gestite le difficoltà. Nel corso di una stagione sportiva calcolo che si presentino almeno tre momenti difficili e in quelle occasioni so quali sono le risorse su cui posso fare affidamento, le persone con cui posso condividere la gestione dell’emergenza. Ostacoli improvvisi e cambiamenti repentini sono la normalità nello sport, da cui le aziende per affrontare questi tempi complicati possono trarre una lezione preziosa: imparare a farsi la domanda corretta, che non è se arriveranno le difficoltà (nella speranza di evitarle), ma quando».