Performance by Processes

La produttività in Italia: una questione di processi e di sistema

Scritto da Auxiell | May 15, 2025 2:15:12 PM

La stagnazione come sintomo di un sistema che non genera valore

La produttività del lavoro in Italia registra da decenni un andamento piatto. Tra il 1995 e il 2022 l’incremento medio annuo della produttività è stato pari allo 0,4%, contro l’1,0% della Francia e l’1,3% della Germania (fonte: ISTAT – Misure di produttività 1995-2023, p. 10).

Anche la Spagna - che partiva da livelli analoghi a quelli italiani - ha avviato una fase di recupero registrando una crescita media annua dello 0,9% a partire dal 2008.

Sebbene questi dati siano noti le implicazioni operative restano sottovalutate. La stagnazione italiana non è imputabile solo a fattori congiunturali o scelte di politica economica, ma riflette una debolezza strutturale del sistema produttivo: un'incapacità diffusa di trasformare risorse in valore.

Le cause sistemiche della scarsa produttività

È possibile individuare quattro ambiti principali di criticità ricorrente che contribuiscono in modo interdipendente al quadro stagnante:

  • Basso livello di investimenti in capitale fisico e umano
    L’Italia investe meno rispetto ad altri Paesi europei in ricerca e sviluppo, tecnologie digitali e formazione. Nel 2021 la spesa in R&S si è attestata all’1,45% del PIL, contro una media UE del 2,27% (European Commission – Investment in R&D). Anche il livello di istruzione terziaria tra i 25 e i 34 anni è tra i più bassi in Europa: 28% rispetto al 43% della media UE (ISTAT – Noi Italia 2024).
  • Elevata frammentazione del tessuto produttivo
    Oltre il 94% delle imprese italiane ha meno di 10 addetti (ISTAT – Imprese). Questa struttura dimensionale ridotta ostacola l’accesso alle economie di scala, limita la capacità di investimento e rende più complessa l’implementazione di sistemi organizzativi e processi efficienti.
  • Inefficiente allocazione dei fattori produttivi
    Capitale e lavoro non si concentrano nelle imprese più performanti.
    Le dinamiche competitive risultano deboli e la selezione naturale del mercato è rallentata da vincoli normativi e inefficienze nei meccanismi di allocazione e redistribuzione delle risorse.
  • Debolezza del sistema operativo aziendale
    In molte organizzazioni i processi interni non sono progettati in ottica sistemica: risultano disomogenei, poco standardizzati e difficilmente misurabili.
    Ciò genera disallineamenti tra funzioni, instabilità operativa e scarsa capacità di adattamento e miglioramento.

Questi fattori non operano in modo isolato: si rafforzano reciprocamente contribuendo alla formazione di un sistema che fatica a generare valore in maniera stabile, continuativa e sostenibile.

Il ruolo critico dei processi aziendali

Nel contesto italiano la stagnazione della produttività viene spesso spiegata ricorrendo solo ai fattori esogeni come il livello degli investimenti, il quadro macroeconomico o il ritardo nell’adozione dell’innovazione. Tuttavia, un’analisi tecnica più approfondita evidenzia come in molti casi la vera criticità risieda nella mancata progettazione sistemica dei processi aziendali. Questi costituiscono il sistema nervoso dell’organizzazione: collegano strategia, struttura e risorse trasformando scelte di alto livello in esecuzione operativa.

Quando i processi non sono progettati - ma semplicemente “accumulati” nel tempo - le strategie restano astratte e i modelli di business si indeboliscono nella fase di attuazione. Le organizzazioni si ritrovano così a operare su basi incoerenti, dove le attività non seguono logiche di flusso ma si susseguono per consuetudine e le prestazioni dipendono più dalle persone che dal sistema.

Tra le disfunzioni più comuni si riscontrano:

  • attività costruite per accumulo e non per flusso;
  • mancanza di standard operativi formalizzati;
  • visibilità limitata dei flussi end-to-end;
  • decisioni operative non guidate da indicatori di processo e assenza di metriche interne.

Queste condizioni determinano un assetto produttivo inefficiente: l’organizzazione fatica a generare output proporzionati agli input, accumula costi sommersi, riduce la qualità della decisione operativa e ostacola ogni forma di scalabilità. La distanza tra ciò che il modello di business promette e ciò che l’impresa è in grado di realizzare si manifesta proprio nella mancanza di un sistema affidabile.

L’unico modo per colmare questo divario è intervenire sui processi in maniera ingegneristica: analizzare i flussi reali, eliminare le attività non a valore, definire regole e ruoli, stabilire metriche e promuovere un sistema di miglioramento continuo fondato su evidenze.

 

 

L’efficacia misurata: i risultati delle aziende supportate

Per valutare l’impatto concreto del miglioramento dei processi sulla produttività auxiell ha condotto un’analisi su un campione di 82 aziende clienti. L’indicatore osservato è la variazione della produttività nel biennio successivo all’avvio di interventi di trasformazione.

I dati parlano chiaro: in media si registra un incremento del 2% nel secondo anno, un valore che pur sembrando contenuto in termini assoluti risulta cinque volte la media nazionale, pari allo 0,4% annuo (fonte: ISTAT, Misure di produttività 1995–2022).

Il dato acquista ulteriore rilievo se si considera la struttura del campione: il 65% delle aziende coinvolte appartiene al segmento micro e PMI (con fatturato inferiore a 100 milioni di euro). Questo dimostra che lavorare sulla progettazione dei processi non è una prerogativa delle grandi imprese, ma una leva concreta e replicabile per migliorare la competitività anche nel cuore del tessuto industriale italiano.

Va inoltre sottolineato che non tutte le aziende coinvolte avevano come obiettivo l’aumento della produttività. Tuttavia anche in questi contesti è aumentata come effetto collaterale positivo della trasformazione.

Ci sono poi casi in cui l’obiettivo dichiarato era proprio il miglioramento della produttività e i risultati ottenuti sono stati significativi. Tra le nostre Case History puoi trovare due esempi approfonditi:

  • Effeuno ha ottenuto un incremento della produttività media giornaliera del +41% -> Leggi la Case History
  • Energreen ha ottenuto un incremento della produttività media giornaliera del +18% -> Leggi la Case History

In un contesto in cui la produttività è spesso trattata come un tema astratto o di sistema questi risultati dimostrano che intervenire sui processi funziona. Serve metodo, serve misurazione, ma soprattutto serve la volontà di mettere mano a ciò che ogni giorno determina davvero la performance.